Condividiamo il racconto del sindaco di Polizzi Generosa, Gandolfo Librizzi, sull’arrivo della prima famiglia di Afghani accolti dalla comunità:“Una cerimonia commovente, semplice, spontanea.Un bel giorno di festa all’insegna della solidarietà.Nella straordinaria cornice della Chiesa Madre colma di gente (non è questo il significato di ecclesia, cioè assemblea di popolo?), la comunità di Polizzi Generosa accoglie la famiglia afghana ospite nel progetto SAI che il Comune ha avviato.Alla fine, tutto è più semplice di quanto ci si immagina: gli sguardi delle persone che s’incrociano, la festività spontaneità dei bambini, una stretta di mano e un sorriso per sancire il benvenuto e per creare quelle condizioni minime per fare sentire a casa propria, dopo un lungo e tribolato viaggio, i nuovi arrivati da una terra lontana e martoriata.Tutto il resto sbiadisce e scompare in una indistinta irrilevanza.È la forza travolgente della solidarietà che, in un colpo, abbatte pregiudizi, barriere, mura.Scompaginando tutto, soprattutto le illusorie scuse personali e collettive dietro alle quali ci si nasconde per un alibi di comodo, permette di incontrare le persone e di offrire il meglio di sé, se solo ci si lascia andare con il dire un si piuttosto che che un no.Polizzi Generosa si è mostrata così con il suo vero e splendido cuore grande delle tante persone di ogni età che hanno condiviso questo intenso momento di testimonianza civile.Grazie a tutti per aver accolto e condiviso l’invito dell’Amministrazione comunale.In particolare:– al Dirigente dell’Istituto Comprensivo e a tutte le insegnanti presenti (loro saranno in prima fila con il lavoro di integrazione dei nuovi bambini che inizieranno qui il loro nuovo anno scolastico);– al Direttore del Distretto Sanitario n. 35 di Petralia Sottana, che si è mostrato disponibile ad attuare protocolli sanitari previsti dalla situazione specifica;– al personale del Cipia con il quale è avviata un’intesa per l’organizzazione dei corsi di apprendimento della lingua italiana dei nuovi arrivati da paesi stranieri;– alle forze dell’ordine presenti a rafforzare il comune sentimento di appartenenza a una comunità vivibile e tranquilla;– a tutte le associazioni culturali presenti, anche la FIDAPA, con le quali si svilupperanno azioni di inserimento sociale.E grazie, infine, ma non in ultimo, al Parroco che da subito ha condiviso con l’Amministrazione comunale la scelta di accogliere questo primo nucleo di persone migranti nella Chiesa Madre, segno di quella vera apertura, al di là di ogni titubante ritrosia, che denota lo spirito che contraddistingue da sempre questa nostra comunità, generosa e ricca di storia e di umanità.Benvenuti ai nuovi amici afghani.Che questa terra sia ora da voi sentita come la vostra nuova, seppure temporanea, casa.”La notizia è stata ripresa da molte testate locali e nazionali, riportiamo tra tutte la testimonianza di Giovanni Maiolo, vice presidente di RECOSOL che ha seguito il processo di accoglienza sin dal nascere:https://volerelaluna.it/territori/2023/09/12/polizzi-generosa-non-solo-nel-nome/