Da Santorso un’iniziativa per accogliere i profughi dall’Ucraina

Franco Balzi, fa parte del gruppo di coordinamento di Recosol ed è sindaco di Santorso (Vi), un comune di circa 6000 abitanti.
Scrive questa mattina ai comuni della Comunità dell’Alto Vicentino una lettera che è anche un invito a condividere il più possibile azioni di accoglienza solidale in questa drammatica fase del nostro continente e che ci auguriamo possa essere presa da esempio.
Rispetto a quanto sta accadendo in Europa credo sia importante cercare di dare una risposta concreta e incisiva alle necessità che il popolo ucraino deve affrontare: tra queste anche quella delle tante persone in fuga dai luoghi di guerra, alla ricerca di un luogo sicuro dove poter essere accolte e protette. Forti delle esperienze accumulate in questi anni che hanno dimostrato quanto possa essere efficace una risposta legata all’accoglienza diffusa, coordinata dalle stesse amministrazioni comunali, vi propongo di attivarci in modo unitario e coordinato. Come abbiamo potuto sperimentare nell’autunno scorso – quando di fronte all’emergenza Afghanistan siamo stati in grado in poche settimane di individuare 19 posti aggiuntivi ai 70 ordinari già esistenti – vi propongo di seguire un percorso similare, con un’azione che possa mettere insieme le nostre energie e disponibilità.
Ieri mi sono messo in contatto con il Prefetto di Vicenza, che si sta già attivando in Provincia per una verifica delle possibili soluzioni per far fronte a quello che sicuramente andrà a determinarsi nei prossimi giorni, con l’arrivo dei primi profughi in fuga dall’Ucraina.
Abbiamo concordato di tenerci in stretto contatto, in modo da utilizzare al meglio queste opportunità. Ci risentiremo sicuramente in giornata, per tentare di concretizzare queste volontà.
Credo che come comunità dell’alto vicentino sia possibile dare una risposta importante, mettendo insieme gli spazi di proprietà pubblica con quelli che molti privati andranno a mettere a disposizione, in quella che può diventare un’alleanza fondamentale per fare buona accoglienza. Come accaduto a settembre il Comune di Santorso – capofila del progetto SAI assegnato dal Ministero degli interni – si rende disponibile per un’azione di questo tipo, in grado di evitare iniziative dispersive che rischiano di essere poco incisive.
Sono a vostra disposizione in questa prospettiva, e mi impegno a cercare di accompagnare questo percorso per tutte quelle amministrazioni che vorranno aderire, in aggiunta a quelle che già fanno parte di questa progettualità.
Chi lo desidera può contattarmi. Non appena possibile provvederò a dare ulteriori indicazioni su come si intende procedere.”
Ora, al di là di ogni convinzione politica e analisi delle origini di questo conflitto, bisogna aprire le braccia a chi fugge, sostenere le persone a rischio e fare la nostra parte. Ognuno può fare qualcosa, ogni comunità può fare la differenza.