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L’Associazione Recosol – Rete dei Comuni Solidali è stata fondata presso il comune di Pinerolo (Torino) il 14 novembre del 2003 con i primi cento Comuni aderenti. Nel 2015-2016 l’adesione dei comuni si è attestato sui trecento Comuni che hanno aderito da tutta Italia. Elenco completo presente nella sezione “Comuni Aderenti”. (17 Regioni rappresentate)

Per 18 anni la Rete dei Comuni Solidali è stata attiva su tutto il territorio italiano ed estero. Da quando la riforma del Terzo Settore è stata avviata  è stato chiaro che Recosol in quanto associazione di Comuni non avrebbe potuto farne parte con conseguenze non indifferenti: non avrebbe più potuto partecipare a bandi e godere di tutta una serie di agevolazioni previste proprio per le associazioni di volontariato

Il 5 novembre 2021 con un’assemblea straordinaria la Rete Comuni Solidali è diventata Rete delle Comunità Solidali  ETS  mantenendo lo stesso acrenimo Re.Co.Sol e lo stesso cod fiscale e P.Iva

Recosol è attiva sul territorio italiano e all’estero e collabora con altre “Reti” di enti locali impegnati sui temi della Pace, solidarietà, ambiente, diritti civili, immigrazione. Ogni Comune portando la sua esperienza contagia altri Comuni a seguirne l’esperienza. Fare “rete” facilita scambi e conoscenza di progetti, esperienze e promuove cultura. Esperienze che si traducono anche in termini gestionale di servizi e prestazioni erogati dai Comuni, modelli reciproci di “buone pratiche”, opportunità da diffondere frutto di azioni, di valorizzazione dei singoli territori.

La Rete nasce anche per sfatare un altro luogo comune: per promuovere cooperazione non occorre avere grandi cifre a disposizione ed uffici e personale a tempo pieno. Il Comune di Sambuco (Cn) con i suoi 89 abitanti, fra i primi ad aderire alla Rete, è un esempio concreto. Lavorando In Rete, è possibile superare piccoli problemi.

Negli anni Recosol ha sviluppato progetti in diversi Paesi, dal Mali al Niger (fascia Sub Sahariana), al su dell’Algeria con sostegno al popolo Saharawi, progetti in Palestina, in Peru, in Moldova, Romania ecce cc la maggior parte dei progetti promossi dai Comuni sono piccoli, concreti, con un inizio ed una fine certi, visibili e verificabili, ma soprattutto condivisi davvero tra le comunità residenti.

Occuparsi di cooperazione decentrata presuppone (per lo spirito con il quale lavora Recosol) coltivare la consapevolezza che è necessario modificare abitudini, ripensare al nostro modello di sviluppo.Cambiare stile di vita consapevoli di stare in quella parte del mondo che consuma l’80% delle risorse adiscapito degli altri.

I Comuni che hanno aderito alla Rete sono politicamente trasversali e puntano su obiettivi concreti e con la massima trasparenza, a testimonianza che a crescere è la sensibilità di molti amministratori locali convinti che sia necessario liberare i Comuni dalla ormai vecchia concezione di luoghi adatti a svolgere semplicemente l’ordinaria amministrazione, burocratica e fredda.

Recosol è in contatto e collabora con tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio, con le Università dalla Calabria al Piemonte.

Negli ultimi anni Recosol in collaborazione con il Servizio Centrale (Sprar) con l’Asgi (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), con il Ministero degli Interni, con le Prefetture si è attivata l’accoglienza migranti. Numerosi comuni aderenti a Recosol fanno parte dello Sprar e di altri progetti di accoglienza.

Fondamentale il percorso culturale e di conoscenza che Recosol da sempre segue promuovendo incontri, convegni e in due casi particolari fondando due festival dedicati all’immigrazione.

Recosol collabora attivamente con il Ministero Affari Esteri, Ministero degli Interni, con l’Anci, con lo OIM Origanizzazione Internazionale per le Migrazioni, con la Tavola Valdese, con lo Sprar, Associazione Studi Giuridici per l’Immigrazione, con la Caritas, con l’Associazione Anthropos di Polizzi Generosa (Sicilia)